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Dall'Ucraina all'Alaska: Trump e il piano per la pace che preoccupa l'Occidente

Dall'Ucraina all'Alaska: Trump e il piano per la pace che preoccupa l'Occidente

 di Diego Monaci

Donald Trump ha annunciato  che nel giorno di Ferragosto si incontrerà con Vladimir Putin nello stato americano dell’Alaska, luogo simbolico in quanto è separato dalla Russia soltanto dallo Stretto di Bering, oltre al fatto che è stato parte dell’Impero russo fino al 1867.

Trump ha menzionato l’ipotesi di una possibile cessione di territori ucraini, causando le proteste di Zelensky e degli europei secondo cui qualunque accordo deve passare anche dagli ucraini. Il Washington Post paragona le concessioni territoriali agli accordi di Monaco di Baviera del 1938, quando i governi di Regno Unito, Francia e Italia cedettero a Hitler una parte della Cecoslovacchia senza consultare il governo di Praga, proprio come ora si propone di fare con l'Ucraina.

L’unico obiettivo di Trump  è quello di chiudere il più velocemente possibile il conflitto russo-ucraino. Il Tycoon vuole concentrarsi sulla rivalità cinese, intende mantenere le sue promesse elettorali (anche se la sua promessa di risolvere la questione in 48 ore non si è avverata), desidera ottenere il prestigioso Premio Nobel per la pace.

Egli sfrutta il fatto che Washington non riconosce ufficialmente la Giurisdizione della Corte Penale Internazionale, quindi può ospitare Putin senza avere l’obbligo di arrestarlo (Su Putin grava un mandato di cattura emesso dall’organizzazione nel marzo 2023 per crimini di guerra).

L' Ucraina invece  vuole sopravvivere come Stato. Senza il massiccio sostegno dell'Occidente, in particolare degli Stati Uniti, che hanno fornito a Kiev armi, finanziamenti e supporto di intelligence, è probabile che l'esercito russo avrebbe occupato gran parte dell'Ucraina in poco tempo.  In tale scenario, il governo ucraino si sarebbe rifugiato a Leopoli, dove, protetto dalla Nato, avrebbe guidato la resistenza contro l'occupazione russa. Proprio per questo motivo l’esistenza dell’Ucraina dipende soprattutto dal volere di Washington, per cui Trump si arroga il diritto di poter contrattare direttamente con Putin un nuovo ordine in Ucraina. La nuova geopolitica  prevede la Crimea e molte zone occupate durante la guerra alla Russia. L' Ucraina fuori dalla Nato.

Putin ha vinto?

In tutto ciò, Putin avrebbe vinto? Con l’invasione dell’Ucraina, egli cercava di rimuovere il governo antirusso di Zelensky e neutralizzare il sentimento antirusso degli ucraini diffusosi nel 2014 in seguiro alla guerra civile in Donbass.

Con l' Ucraina sistematicamente ostile e protetta dal peggior nemico, la Russia è vulnerabile e può essere sottoposta a ricatti. Se parti ad est del territorio ucraino andassero a Mosca, la minaccia non verrebbe debellata, anche se Kiev non dovesse entrare nella Nato. Gli Stati Uniti non intendono distruggere la Russia principalmente per due motivi: è il nemico utile: esso giustifica l’egemonia americana in Europa in funzione antirussa; la Russia mette ordine ad un territorio sterminato che nel caso in cui venisse frantumato porterebbe gravi disordini, criminalità e oltre 6.000 testate nucleari in mani sbagliate. Inoltre,  ampi territori siberiani verrebbero presi dalla Cina.

Il declino dell’influenza russa in molte regioni si fa sempre più accentuato. In Medio Oriente i tradizionali paesi amici della Russia, vale a dire Iran, Siria ed Armenia, si stanno defilando per motivi diversi. L' Iran è irritato dal fatto che la Russia non ha preso posizioni contro Israele durante la breve guerra del giugno scorso; stesso vale per l’Armenia, sconfitta nella guerra contro l’Azerbaijan, che sta saldando rapporti sempre più stretti con l’occidente. In Siria invece, la dinastia degli Assad, molto vicina a Mosca, è caduta dopo la pluridecennale guerra civile e il nuovo governo che sta cercando di avvicinarsi maggiormente agli Usa e ad Israele. La guerra in Ucraina sta offrendo ai paesi dell'Asia centrale l'opportunità di allontanarsi dall'influenza storica della Russia e cercare una maggiore autonomia. Tuttavia, questo vuoto di potere viene progressivamente colmato dalla crescente influenza della Cina. 

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